Legge 14 agosto 2020, n. 113: “Disposizioni in materia di sicurezza per gli esercenti le Professioni Sanitarie e Socio-Sanitarie nell’esercizio delle loro funzioni”. Gazzetta Ufficiale n. 224 del 9 Settembre 2020, in vigore dal 24 settembre 2020.

Pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 9 settembre 2020 la legge 14 agosto 2020, n.113  “Disposizioni in materia di sicurezza per gli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie nell’esercizio delle loro funzioni” che entrerà in vigore dal prossimo 24 settembre.

Le principali novità previste dalla norma.

In caso di aggressioni la legge stabilisce sanzioni fino a 5.000 euro e pene fino a 16 anni di reclusione.
Previsti protocolli operativi con le forze di polizia per garantire interventi tempestivi.
Sarà istituito anche l ‘Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie presso il Ministero della Salute e dovrà essere costituito, per la sua metà, da rappresentanti donne.

L’articolo 1 definisce l’ambito di applicazione del provvedimento richiamando, per la definizione delle professioni sanitarie e socio-sanitarie quanto previsto dalla legge Lorenzin (Legge 3/2018).

L’articolo 2 prevede l’istituzione, presso il Ministero della salute, di un Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie. Più in particolare, l’istituzione dell’Osservatorio, la definizione della durata e della composizione, nonché delle modalità con le quali l’organismo riferisce sugli esiti della propria attività, di regola annualmente, ai Dicasteri interessati, sono demandate ad un decreto del Ministro della salute, di concerto con i Ministri dell’interno e dell’economia e delle finanze, previa intesa in sede di Conferenza Stato Regioni, da emanarsi entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della legge. La composizione dell’organismo deve comprendere la presenza di: rappresentanti delle organizzazioni sindacali di categoria maggiormente rappresentative a livello nazionale; delle regioni; un rappresentante dell’Agenas; rappresentanti dei Ministeri dell’interno, della Difesa, della Giustizia e del Lavoro; degli ordini professionali interessati, delle organizzazioni di settore e delle associazioni di pazienti e di un rappresentante dell’Inail. Inoltre, l’Osservatorio dovrà essere costituito, per la sua metà, da rappresentanti donne.

All’Osservatorio vengono attribuiti i seguenti compiti:

L’articolo 3 rimette al Ministro della salute la promozione di iniziative di informazione sull’importanza del rispetto del lavoro del personale esercente una professione sanitaria o socio-sanitaria utilizzando le risorse disponibili a legislazione vigente per la realizzazione di progetti di comunicazione istituzionale.

L’articolo 4 interviene sull’art. 583-quater del codice penale ai sensi del quale le lesioni gravi o gravissime sono punite con pene aggravate: per le lesioni gravi reclusione da 4 a 10 anni e per le lesioni gravissime reclusione da 8 a 16 anni.
La novità consiste nell’applicare le stesse pene aggravate quando le lesioni gravi o gravissime siano procurate in danno di: personale esercente una professione sanitaria o socio-sanitaria nell’esercizio delle sue funzioni o a causa delle funzioni o del servizio, nonché a chiunque svolga attività ausiliarie di cura, assistenza sanitaria o soccorso, funzionali allo svolgimento di dette professioni, nell’esercizio o a causa di tali attività.

L’articolo 5 inserisce, tra le circostanze aggravanti comuni del reato, l’avere agito – nei delitti commessi con violenza e minaccia – in danno degli esercenti le professioni sanitarie o socio-sanitarie nell’esercizio delle loro funzioni, nonché di chiunque svolga attività ausiliarie di cura, assistenza sanitaria o soccorso, funzionali allo svolgimento di dette professioni, a causa o nell’esercizio di tali professioni o attività. Questa nuova ipotesi via aggiunta all’elenco delle circostanze aggravanti comuni previsto dall’art. 61 del codice penale, al numero 11-octies). La nuova aggravante del n. 11-octies – che presuppone in ogni caso un delitto commesso con violenza o minaccia – espressamente si applica agli operatori socio sanitari a prescindere dalla natura pubblica o privata della struttura presso la quale operano.

L’articolo 6 prevede che i reati di percosse (art. 581 c.p.) e lesioni (art. 582 c.p.) siano procedibili d’ufficio quando ricorre l’aggravante che consiste nell’avere agito, nei delitti commessi con violenza o minaccia, in danno degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie nell’esercizio delle loro funzioni.

L’articolo 7 prevede che al fine di prevenire episodi di aggressione e di violenza le strutture presso cui opera il personale prevedono nei propri piani per la sicurezza misure volte ad inserire specifici protocolli operativi con le forze di polizia per garantire interventi tempestivi.

L’articolo 8 istituisce la “Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari”, allo scopo di sensibilizzare la cittadinanza ad una cultura che condanni ogni forma di violenza. La giornata si celebrerà annualmente in una data da definire con decreto del Ministro della salute di concerto con i Ministri dell’istruzione e dell’Università della ricerca.

L’articolo 9 prevede – salvo che il fatto costituisca reato – la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 500 a 5.000 euro per chiunque tenga condotte violente, ingiuriose, offensive, ovvero moleste nei confronti:- di personale esercente una professione sanitaria o socio sanitaria
– di chiunque svolga attività ausiliarie di cura, assistenza sanitaria o soccorso, funzionali allo svolgimento di dette professioni.Infine,

L’articolo 10 contiene la clausola di invarianza finanziaria.

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